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Ero e Leandro.

Poemetto in 350 esametri di Museo (IV-V sec. d.C.) scrittore probabilmente cristiano, seguace della scuola di Nonno. Tratta dell'infelice grande amore del seducente Leandro per la bellissima Ero, la vergine sacerdotessa di Artemide: per i furtivi incontri amorosi, Leandro attraversa a nuoto l'Ellesponto tutte le notti, guidato dalla fiaccola che, sull'altissima torre, la fanciulla regge come un faro. Ma una tempesta violenta spegne la fiamma e travolge il giovane, sul cui cadavere Ero si precipita dall'alto della torre. La squisitezza delle situazioni è offuscata, qua e là, dal formalismo dell'epoca. Il carme piacque moltissimo, specie ai romantici.